PESCHERIA: è il luogo preferito dai consumatori delle città di mare che spesso scelgono il proprio pescivendolo di fiducia, assicurandosi che sia preparato e disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie.
IPERMERCATI E SUPERMERCATI: sono i luoghi preferiti di acquisto del pesce da parte di chi vive nelle aree interne, per il fatto che sono punti di vendita accessibili, comodi sotto l'aspetto dell'economia del tempo e garantiscono il rispetto delle normative, maggiori controlli e più informazioni. Ma anche per il fattore “abitudine” che implica rassicurazione e fiducia riposta nel brand di una catena.
DAL PESCHERECCIO O SULLE BANCHINE DEI PORTI: sull’onda della filiera corta e del km 0, anche nel settore ittico c’è chi sostiene la vendita di pesce direttamente dal pescatore. Il motivo per cui si ritiene sia un’idea sostenibile è che la vendita diretta vuole incentivare i sistemi di pesca artigianale, sia per sostenere i piccoli pescatori, che per contrastare metodi di pesca troppo invasivi. Ecco allora spuntare mercatini sulle banchine dei porti o sui pescherecci, per la vendita diretta al consumatore finale. L’aspetto più importante che dobbiamo verificare noi consumatori è che la vendita in banchina o su peschereccio sia autorizzata e quindi rispetti le regole e le modalità indicate per legge, in modo da garantire la sicurezza alimentare. La normativa (Reg. 853/2004 e 852/2004) prevede la possibilità per i pescatori di vendere direttamente ai consumatori il pescato entro il limite di un piccolo quantitativo, pari a 100 kg per sbarco giornaliero del peschereccio. Quindi bisogna sapere chi ha l’autorizzazione per la vendita diretta.