Torre San Gregorio o Torre “Xiphias”
Raramente citata e non facilmente visibile, la torre di avvistamento (e/o di segnalazione) da noi denominata “Torre S. Gregorio” si trova a ca. 150 m slm. Essa è sita sul promontorio S. Gregorio nei pressi del confine tra il territorio comunale di Villa San Giovanni e di Scilla. Il promontorio terrazzato (con substrato di conglomerato facilmente disgregabile), alle falde di Monte Bova (558 m slm), è sovrastante Marina di San Gregorio (all’altezza del Km 515/I della SS 18) e precisamente trovasi tra due vallecole poste subito a nord del vallone del torrente S. Gregorio, ovvero nei pressi di loc. “Pisturini”, ovvero in corrispondenza dell’indicazione “Segn.le Marina” riportata sulla mappa I.G.M.
La torre si presenta di forma troncoconica, in pietra ricoperta parzialmente da malta grezza in discreto stato di conservazione. La torre presenta un’altezza complessiva di ca. 6,70 m: il corpo della struttura è alto 5,20 m ai quali occorre assommare 0,65 m di “unghia”, quale residuo del parapetto superiore e 0,80 m di base (a pianta quadrata in pietra sul piano visibile). La torre, di colore roseo, presenta una circonferenza di base pari a 12 m ed una circonferenza superiore di ca. 6 m. Sulla parte anteriore (lato monte) vi sono otto scalini formati da pietre rettangolari sporgenti dalla struttura i quali dalla base arrivano fino all’estremità superiore avvolgendosi a spirale. Sul lato est (lato mare), a ca. 2,20 m dalla base in pietra ed in posizione centrale rispetto all’asse della struttura, si intravede chiaramente una incisione a forma di croce con base rettangolare e con iscrizione da decifrare, per una larghezza di 0,23 m ed un’altezza di 0,65 m.
La struttura nel complesso appare in discrete condizioni. Numerosi sono i fori di scolo presenti sulla superficie esterna. Dalla sommità della torretta, in posizione frontale rispetto allo specchio d’acqua, sono visibili: a sud (ovvero a sinistra) Torre Cavallo e il Pilone, in basso la spiaggia di Marina di San Gregorio (comunemente detta “spiaggia Costa Viola”), a nord (verso destra), il castello di Scilla e la costa fino al monte S. Elia di Palmi.
Dai resti di tubi metallici presenti sul posto ed anche sulla stretta piattaforma di avvistamento, si ipotizza che la torretta sia stata utilizzata in un passato recente quale postazione (“passo”) per la caccia ai rapaci, tipica del comprensorio.
A pochi metri di distanza verso il basso, su un terrazzamento inferiore, alla sinistra della torre, trovasi i resti di un’altra struttura, le cui mura risultano costituite da pietra e fango. I resti dell’edificio e la sua conformazione, fanno ipotizzare alla presenza di un magazzino, oppure ad una cella o forse ad una ghiacciaia, essendo la parete orientale costituita dalla roccia viva propria del dislivello naturale. La parete sul lato ovest, di fronte il mare, presenta una lunghezza di 4,20 m mentre le due pareti laterali hanno una lunghezza di 2,70 m. L’altezza alla gronda è di 2,30 m. Le pareti hanno uno spessore di 0,40 m. L’ingresso è sulla parete di destra ovvero verso nord. Sulla parete più lunga, verso mare, è situata una finestrella (0,70 m x 0,50 m) che presenta ancora intatta una grata in ferro battuto in ottime condizioni con griglia ad incastro (senza cioè saldature). Alcuni chiodi d’epoca conficcati nella muratura potrebbero essere utili per datare il fabbricato. Un’incisione di ca. 10 cm sul muro del lato destro dell’ingresso, indica “DC” (o “DB”) e poco in più in alto sembra essere visibile un’altra incisione, di ca. 5 cm: “IV” (o “N”). Possiamo ipotizzare che si tratti di una data in numero romano (per esempio: “aprile del 1600”) o trattasi di semplici iniziali ?
Il piccolo fabbricato di ca. 11 mq, viene collegato alla torre quasi adiacente, tramite una scalinata in pietra, in buon parte visibile e praticabile e che si collega sia agli scalini della torre stessa sia ad un'altra lunga scalinata che conduce, con diversi tornanti e lungo i muri a secco, verso l’alto ad un altro antico fabbricato. Trattasi forse dell’abitazione del torriero o di una casetta rurale come le altre di cui il territorio circostante è disseminato ?
Tutto intorno infatti sono presenti, a volte visibili sotto la vegetazione, numerose tracce o ruderi di minuscole casupole e di vasche di raccolta acque. Vasche la cui forma fa ipotizzare che venissero utilizzate anche come piccoli palmenti.
Diversi ed affascinanti sono gli interrogativi che scaturiscono da riscoperta di una “torre perduta” facente parte del vasto sistema di torri costiere di avvistamento.