Scilla rappresenta una delle piĂą pittoresche localitĂ della costa tirrenica calabrese.
Uno sperone di roccia a picco sul Tirreno divide Scilla in tre quartieri: San Giorgio (centro dove si trovano tutte le strutture e gli edifici pubblici), Marina Grande (parte più turistica, ricca di trattorie e strutture per il pernottamento, dove si trova la Chiesa dello Spirito Santo) e Chianalea (adagiata sul mare, antico e pittoresco borgo di pescatori, con le caratteristiche case unite tra di loro da arcate e corridoi, con i muri piantati nell’acqua, quasi come se dovessero essere inghiottite dal mare). In cima alla rupe duecentesca, che domina le insenature di Marina grande e Chianalea, si erge il Castello dei Ruffo, costruito nel XVI secolo dalla casata dei Ruffo a scopo militare, l’imponente edificio è stato riadattato ad uso residenziale dal conte Paolo Ruffo che nel 1532 subentrò nel feudo di Scilla ai precedenti signori. Dal Castello, sede di convegni e mostre d’arte, si può ammirare un meraviglioso panorama che comprende le isole Eolie e la costa siciliana.
Poco distante sorge la Chiesa dell’Immacolata, costruita nel medioevo, mantiene all’interno importanti opere, tra le quali la statua in marmo dell’Immacolata raffigurante la cosiddetta Madonna della Porta, il Busto di San Pietro attribuito ad un seguace di Bernini, la Pietà di Giacinto Diano. Nella zona si trovano Le Grotte Carsiche di Trèmusa presso le quali sgorga la sorgente di Paolo Re, le cui acque sono indicate per la cura delle malattie renali. La frazione di Favazzina che fa parte del comune di Scilla, è posta in posizione panoramica, dominando la Costa Viola. Qui viene coltivato il limone verdello e l’uva zibibbo. Il più antico borgo di Scilla è Chianalea (tra i Borghi più belli d’Italia), denominata “la piccola Venezia” per il modo in cui le case sono situate, poggiate completamente sull’acqua e deriva il suo nome da "piano della galea", ma è chiamato anche Acquagrande o Canalea, perché le piccole case che sorgono direttamente sugli scogli sono separate le une dalle altre da piccole viuzze, simili a canali, che scendono direttamente nel mare Tirreno. Sullo “Scaro Alaggio”, che offre l’approdo alle barche dei pescatori, si impone per armonia architettonica il Palazzo Scategna, attuale hotel “Il Principe”.
Tra le stradine strette e tortuose, si possono ammirare l’alternarsi delle antiche fontane: la “fontana Ruffo”, situata in via Annunziata, è di epoca incerta. Probabilmente fu costruita nel XVI sec per volere della famiglia Ruffo della quale porta inciso lo stemma. A forma di nicchia, e decorata con una serie di fregi, la “Fontana tre canali” sulla quale vi è scolpita la data 1610, in pietra chiara, presenta mascheroni che spillano acqua e fregi decorativi, e la fontana “Il Canalello” chiamata anche fontana di San Clemente, situata in via Annunziata, è una fonte di acqua sorgiva che sgorga da centinaia di anni. Edifici storici di grande importanza sono: la Chiese di Santa Maria di Porto Salvo e la Chiesa di San Giuseppe e l’antico Palazzo Zagari, edificio del 1933 in stile eclettico, “Villa Zagari” palazzo del 900 è oggi monumento Nazionale dedicato a una delle più grandi figure della clinica medica Italiana, Giuseppe Zagari (Scienziato nato nel 1863 e morto nel 1946), pubblicò nel 1897 uno studio sulla diagnosi dei tumori della pleura e dei polmoni.
L’attività sulla quale si basa gran parte dell’economia del quartiere è la pesca, in particolare quella del pescespada. Oltre al pesce spada, il territorio offre i profumi del vino ottenuto dalle uve zibibbo e dei limoni di qualità “verdello”.