Cannitello è una frazione di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, che si affaccia sullo Stretto di Messina. Costituisce uno dei più gradevoli e caratteristici borghi di mare della Calabria. La località si sviluppa interamente lungo la costa calabra dello Stretto ed è uno dei pochi centri abitati con abitazioni del lato mare che si affacciano direttamente sulla spiaggia, dalla quale si gode di una vista unica che spazia, nelle giornate di tempo sereno, da Capo Vaticano alle Isole Eolie. Villa San Giovanni si affaccia sullo Stretto di Messina ed il suo porto è il terminal principale del traghettamento per la Sicilia. Punta Pezzo, infatti, situata nel comune di Villa, rappresenta il punto di maggiore vicinanza fra la sponda calabra e quella sicula: ciò ha reso la città la località ideale per l'attraversamento dello Stretto. La sua posizione strategica per i collegamenti tra la penisola e la Sicilia ha permesso a Villa San Giovanni uno sviluppo basato prevalentemente sui trasporti e sugli scambi commerciali. Il porto, la cui imboccatura è larga 230 metri, è teatro infatti di un continuo via vai di navi e traghetti e vede impiegata una buona fetta della popolazione attiva. Di una certa rilevanza economica sono anche i settori del terziario, del commercio e dell'agricoltura, in particolar modo per quel che riguarda la produzione di cereali, ortaggi e agrumi. Fra la fine del XVIII e la prima metà del XX secolo Villa San Giovanni era particolarmente famosa per l'allevamento del baco da seta e per le sue filande, di cui ora restano solo pochi ruderi delle 56 che operarono anticamente, le quali costituivano una importante fonte di lavoro e di sostentamento per la popolazione.
L'attività filandiera fu avviata nell'ultimo quindicennio del XVIII secolo grazie all'opera di Rocco Antonio Caracciolo, che già dal 1792 aveva reso operativi a Villa una filanda ed un filatoio, la prima situata fra il palazzo dei Caracciolo e l'attuale Fontana Vecchia, il secondo presso la strada Micene (l'attuale via Micene), vicino all'odierno asilo salesiano.
Villa era inoltre famosa per l'industria delle pipe. Dal 1913 a Villa era attiva una fabbrica francese per la produzione di pipe, la Vassas, sita nei locali dell'ex filanda Erba, lungo l'attuale via Marina.
Il centro urbano, ricostruito dopo il terremoto del 1908, ospita l'edificio più rappresentativo della città, il Duomo, dedicato a Maria SS. Immacolata. Ricostruito nel 1929 in stile gotico-normanno, presenta una ricca facciata con decorazioni orientaleggianti e un interno a croce latina diviso in tre navate con un interessante mosaico raffigurante Cristo e una serie di sessantadue tempere del pittore Tassinari di Avezzano. Il Monumento ai Caduti, realizzato dal polistenese Michelangelo Parlato e raffigurante un fante con la baionetta poggiato su una roccia, è situato in Piazza Municipio a pochi passi dalla Chiesa della Madonna del Rosario, un edificio semplice affiancato da un campanile a base quadrata con orologio. Seguendo la strada provinciale Villa San Giovanni-Campo Calabro, si arriva alla Fontana Vecchia costruita in due momenti diversi, tra il 1792 e il 1829. La fontana fu eretta dietro la dimora della famiglia Caracciolo (quando ancora la cittadina non aveva l’acqua corrente), nel rione oggi chiamato Fontana Vecchia, che da essa prese poi il nome. Dal 1903 Villa fu servita dall'acqua corrente e la fontana perse d'importanza; così venne dismessa e assunse il nome di Fontana Vecchia. È resistita a tutte le calamità naturali ed alle guerre che hanno più volte distrutto o gravemente danneggiato Villa ed oggi è la più antica vestigia del centro cittadino.
Da visitare Il Museo di Storia Naturale dello Stretto di Messina, fondato nel 2002 e riaperto nel 2005, ha sede presso il Palazzo Arena, in stile liberty. Dedicato alle unicità e peculiarità dell’area dello Stretto di Messina, coordina gli aspetti abiotici e biotici del Territorio, in particolare quelli geografico-morfologici e geologici con flora, fauna ed elementi antropologici correlati.